Perché Jannik Sinner merita di essere il numero 1
Una cavalcata trionfale. E pensare che poco più di un anno fa, a marzo del 2023, Jannik Sinner non era nemmeno tra i top 10. Poi l’esplosione: non solo la progressione fisica, con qualche chilo di muscoli in più, ma anche e soprattutto una sbalorditiva crescita sul piano della solidità mentale. Dopo un buon inizio di anno, con il titolo conseguito a Montpellier (ATP 250), la finale persa a Rotterdam (ATP 500), la semifinale a Indian Wells, la finale a Miami e la semifinale a Montecarlo (ATP Masters 1000), il campione altoatesino ha messo a segno un’estate da incorniciare. Semifinale a Wimbledon, trionfo a Toronto (ATP Masters 1000), vittoria a Pechino e Vienna (ATP 500) e, infine, la fantastica finale conquistata alle Nitto ATP Finals, persa contro lo stesso Djokovic sul quale aveva avuto la meglio nella fase a gironi.
Nel corso dei mesi Jannik ci ha creduto sempre di più e ha mostrato al mondo la macchina di guerra che è oggi. Quattro titoli vinti e poi, archiviata ogni polemica, la coppa più bella sollevata al cielo: quella Davis che mancava al nostro Paese dal 1976. Sinner conclude l’anno al numero 4 del ranking dopo averlo iniziato in 15^ posizione.
Vada come vada la corsa per il vertice della classifica, il 2024 sarà ricordato come l’anno della consacrazione definitiva. Vittoria a Melbourne (primo italiano a vincere lo Slam australiano e secondo dopo Pietrangeli e Panatta un torneo della categoria più prestigiosa), Rotterdam (ATP 500), semifinale a Indian Wells e trionfo a Miami (ATP Masters 1000), semifinale a Montecarlo e quarti a Madrid (entrambi ATP Masters 1000), torneo nel quale i problemi all’anca lo costringono al ritiro. Dall’inizio dell’anno il tennista italiano ha conquistato ben 4.500 punti, rendendolo ovviamente primo nella race per le Finals, contro i 1.900 di Carlos Alcaraz e i 1.300 di Novak Djokovic.
Ma soprattutto Jannik ha molti meno punti da difendere nel corso della stagione rispetto ai suoi rivali. Nole deve infatti scontare, nell’ordine, la vittoria al Roland Garros (2.000 punti), la finale a Wimbledon (1.200), la vittoria a Cincinnati (1.000), agli Us Open (2.000) e a Parigi (1.000), per un totale di 7.200 punti ai quali vanno sommati i 1.300 punti della vittoria alle ATP Finals.
Carlitos è messo “meglio”, ma comunque deve difendere la semifinale al Roland Garros (720 punti), le vittorie al Queen’s (500) e a Wimbledon (2.000), la finale a Cincinnati (600) e la semifinale agli US Open (720), per un totale – insieme ad altri tornei minori – di 5.000 punti da qui a novembre (5.400 incluse la Finals).
|
Senza contare le finali ATP, Sinner deve difendere “appena” 3.200 punti, di cui 720 della semifinale a Wimbledon e 1.000 della vittoria Cincinnati. Se Jannik potrà diventare matematicamente numero 1 già al Roland Garros, non è solo questione di matematica. Con un parziale di 28 vittorie contro solo 2 sconfitte, il tennista italiano è fino a oggi il dominatore incontrastato della stagione. Nel 2024 ha sfoderato un ottimo servizio: 154 aces dall’inizio dell’anno e ben 79% di punti sul primo servizio. Ha vinto il 93% dei giochi e il 72% dei punti al servizio. Ma è la tenuta psicologica a essere ancora una volta la chiave decisiva, e lo si capisce dal 79% dei break point a sfavore salvati e il 45% dei break point a favore convertiti.
C’è poco da fare: oggi Jannik Sinner è l’uomo da battere e merita di essere il n°1 della classifica!
Lascia un commento